MMA alle olimpiadi

MMA alle Olimpiadi 2024, sogno o realtà?

La popolarità dello sport rendono le MMA uno dei candidati più papabili alle manifestazioni Olimpiche. Ma quali sono gli ostacoli che impediscono a questo movimento globale di essere approvato? Fra le varie risposte le opinioni si contrastano. C’è chi dice che lo sport sia troppo violento e poi c’è tanta, forse troppa politica.

MMA alle Olimpiadi

Chi fra di noi, non si è mai chiesto, se mai si arriverà ad una piattaforma universale per le competizioni di MMA? Uno spazio “transfederale” dove i migliori si possano affrontare rappresentando la propria nazione.

Pensate al ritornello, ormai monotono, che viene ripetuto ogni qualvolta una nuova promessa arriva da One Championship o Bellator. “Sarà forte ma non è in UFC”, “Per essere apprezzato/a universalmente dovrebbe andare in UFC”. Volete un esempio? Angela Lee.

Ecco, mettere la Lee e le MMA alle Olimpiadi ed avete risolto il problema.

 MMA alle Olimpiadi. Quando?

Sembrerebbe quindi scontato, che con così tanto seguito, le MMA alle Olimpiadi dovrebbero essere quasi cosa fatta. Quindi cosa deve avvenire perché possa finalmente succedere? E quanto velocemente sta avvenendo? Andiamo ai fatti.

Nel 2019 la GAISF (Associazione Globale per le Federazioni degli Sport) ha stabilito, dopo aver analizzato la domanda fatta dai due organi di rappresentanza delle MMA (IMMAF e WMMAA), che non era ancora arrivato il momento di riconoscere le MMA come uno sport mondiale, compromettendo di fatto ogni accesso alle Olimpiadi nel futuro prossimo.

Infatti, essere riconosciuti dalla GAISF è il primo passo nella strada verso le Olimpiadi.

Questa bizzarra decisione ha colto tanti, addetti ai lavori e meno, di sorpresa. Se si considera quanto popolare sia lo sport e quanto antiche siano le sue radici dovrebbe essere solo una formalità, giusto? (La lotta libera veniva praticata già nelle Olimpiadi antiche ed era conosciuta come Pankration)

Ancora più bizzarra è stata questa decisione considerando come la stessa GAISF abbia garantito lo status di membro provvisorio a federazioni di DodgeBall, Footgolf, Sollevamento della Ghira da palestra (si avete letto bene), rugby, padel, pole dance, poker sportivo e biliardino.

Pressato dalle domande sulla decisione, il presidente GAISF Philippe Gueisbuhler ha rifiutato di rispondere nello specifico, dicendo però che il lavoro avviato con le federazioni di MMA è fino ad ora costruttivo.

Tanti nella comunità hanno attribuito la scelta ad una mancanza di volontà politica. Il messaggio sembra sia chiaro: no MMA alle Olimpiadi fino a quando non sarà inevitabile.

 

Quindi sorge spontaneo domandarsi quali sono i passi per rendere questo fenomeno globale uno sport olimpico? Andiamo a vedere la Timeline degli eventi fino ad oggi.

La Timeline e la Politica

Dal 2012, UFC finanzia la IMMAF. Nello stesso anno un gruppo russo rappresentato da Emelianenko, e supportato da Putin, avvia un’iniziativa con lo scopo di ottenere il riconoscimento delle MMA a livello globale.

Così, nel 2014 arrivano i primi mondiali giovanili di MMA e nel 2019 arriva pure una competizione per gli under 17.MMa alle olimpiadi

È qui che la politica prende il sopravvento e le cose iniziano a complicarsi. IMMAF e MMA dovrebbero ipoteticamente mettersi d’accordo su delle regole unificate al fine di stabilire la sicurezza dello sport e dei suoi partecipanti iscrivendosi alla WADA (l’agenzia anti-doping mondiale, con cui un contenzioso è aperto nelle corti svizzere) ma anche creando licenze per gli arbitri, giudici ed allenatori.

Perché questo non è possibile? Principalmente perché, specialmente in alcune nazioni le MMA non sono ancora legali (o soffrono di maggiori limitazioni) e l’opinione pubblica non sembra supportare la causa.

Negli stessi Stati Uniti, dove sono ormai legali praticamente dappertutto, notizie di fighters MMA che muoiono a causa di un colpo di troppo sembrano ancora essere frequenti e questo non sembra di certo supportare il riconoscimento dello sport a livello globale.

Se gli USA non fossero abbastanza prendiamo un altro esempio: nell’Irlanda di McGregor, il fighter Irlandese Joao Carvalho è morto dopo un’emorragia cerebrale dovuta ad un KO. Capite come questi casi, appunto troppo frequenti, non aiutano l’immagine di uno sport si popolare, ma percepito ancora da molti come troppo violento.

Cosa è stato fatto per vedere le MMA alle Olimpiadi?

Il CEO della IMMAF White sembra essere d’accordo sulla necessità di più protezioni e più sicurezza: “Le MMA non si possono permettere di avere titoli di giornale associati alla morte di fighters” e ancora: “Questi incidenti hanno effetto su tutta la comunità MMA globale, non solo sulla comunità del paese dove succede, ed è importante continuare a lavorare sulla sicurezza con le federazioni”.

Dal punto di vista amministrativo le procedure per portare le MMA alle Olimpiadi sembrerebbero più semplici, la IMMAF-WMMAA ha 35 dei suoi 85 membri le cui federazioni sono riconosciute a livello nazionale e pertanto sono già in possesso dei requisiti necessari per ricevere lo status di Osservatore nel GAISF.

Ad ogni modo, come riportato in un articolo del Guardian datato Febbraio 2019, sebbene tutte le altre federazioni di arti marziali attualmente presenti nel comitato olimpico non sembrerebbero “ufficialmente” avere obiezioni sull’entrata delle MMA, c’è chi dice che dietro le quinte le obiezioni esistano.

Olimpiadi alle MMA: il nodo cruciale

Dopo aver riassunto il progressivo avanzamento delle federazioni di MMA verso lo status olimpico, andiamo ora a vedere qual è il motivo principale che sembra aver posto i freni a questo processo.

Sembrerebbe infatti, che le obiezioni di cui abbiamo parlato in precedenza siano principalmente legate all’aspetto di ground-and-pound dello sport. C’è appunto chi vede questo aspetto del combattimento “Non-Olimpico” e non adatto a tutti gli spettatori.

Il problema vero ad ogni modo, sorge nelle soluzioni proposte.

Henry Cejudo Alle Olimpiadi - mma alle olimpiadi
Il Campione UFC dei Pesi Galo Henry Cejudo alle Olimpiadi

 

Da un lato, troviamo quelli che vorrebbero le MMA alle Olimpiadi, nella loro forma più pura. (Punto di vista che, come abbiamo visto, non ha ancora nè l’appoggio politico, nè quello dell’opinione pubblica e porterebbe irrimediabilmente ad un rallentamento del processo).

Dall’altro, c’è chi sostiene che le MMA possano esistere nella loro forma olimpica senza Ground-and-pound, per il bene del movimento. Qui la situazione diventa ancora più complessa.
Il motivo? Essendo le MMA uno sport formato da un insieme di stili (e pertanto un insieme di sport rappresentati da altrettante federazioni olimpiche) qualora il ground-and pound venisse eliminato, queste specifiche federazioni potrebbero entrare in conflitto con l’ingresso delle MMA alle Olimpiadi, reclamando che le MMA come sport abbiano troppe similitudini con lo sport che queste stesse federazioni rappresentano.

Questo aspetto minaccerebbe in maniera più o meno aperta le altre federazioni di arti marziali perché, vista la popolarità del fenomeno MMA, il rischio che molti atleti facciano il salto di disciplina è molto alta. Pensate semplicemente all’esposizione che un atleta potrebbe ricevere nel partecipare alle Olimpiadi nelle MMA. Contratti? Sponsor? Carriera professionista? Se c’è una cosa che sappiamo delle Olimpiadi è che trasformano campioni in celebrità. Avete mai sentito parlare di Usain Bolt?

È qui che forse vi apparirà chiaro l’aspetto più cupo ed allo stesso tempo interessante di questa vicenda. I comitati olimpici nazionali ricevono una fetta dei ricavi degli eventi Olimpici in base al numero di partecipanti che riescono a qualificare. Nelle olimpiadi di Rio questa fetta era 540 milioni di dollari americani. Le MMA alle Olimpiadi toglierebbero dal piatto una parte di questa fetta.

MMA alle Olimpiadi: quando?

Le MMA alle Olimpiadi saranno presenti entro le prossime 3 edizioni, questa è la nostra scommessa.

Ad ogni modo, la domanda per cui tutti vogliono una risposta è la seguente. Nelle Olimpiadi, ci sarà spazio per atleti professionisti?

Secondo Justin Brown, il direttore regionale per le MMA statunitensi del Sud Est del paese, la strada percorsa dalle due federazioni sembrerebbe indicare che la risposta sia no. Brown infatti sostiene di sperare che la strada percorsa per le MMA alle Olimpiadi sia diversa da quella del Basket e dell’Hockey dal momento che questo sembra aver creato tensioni in passato. Piuttosto, il modello da seguire sembrerebbe quello del pugilato, che negli anni non ha mai permesso ai professionisti di competere.

Sarà quindi bellissimo vedere le nuove promesse delle Arti Marziali Miste combattere per l’oro prima di ricevere il loro primo contratto da professionista. 

Conclusioni

Per vedere le MMA alle Olimpiadi strada è forse ancora lunga, ma i presupposti esistono. Fra politica, dibattiti su quale forma di MMA dovrebbe essere scelta e discussioni sulla presenza dei professionisti o meno, possiamo solo incrociare le dita e sperare di poter vedere l’ottagono olimpico il prima possibile.

E voi che ne pensate? Vorreste vedere le MMA alle olimpiadi?

Fatecelo sapere nei commenti!

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